Migliore Pensione Integrativa: quale conviene sottoscrivere?
Cosa intendiamo quando parliamo di fondo pensione integrativo: in cosa consiste, perché e come scegliere la pensione integrativa migliore?
Negli ultimi anni vi è stato un vero e proprio boom di lavoratori interessati ad aprire un fondo pensione integrativo. Tuttavia, soprattutto a seguito della nuova Legge di Stabilità 2015, vige molta confusione in materia: non è chiaramente comprensibile in cosa consistano i fondi pensionistici integrativi, a quale regime di tassazione rispondano, come fare ad attivarli e, soprattutto, come scegliere la pensione integrativa migliore.
Per cominciare, capiamo che cos’è un fondo pensione integrativo e perché scegliere una pensione integrativa, se non migliore in assoluto ma buona e affidabile, conviene.
Un fondo pensionistico integrativo consiste in una particolare forma di investimento, finalizzata a colmare il cosiddetto gap previdenziale e a ottenere, al termine della prestazione lavorativa e quindi al raggiungimento della pensione, un reddito aggiuntivo a quello rilasciato dall’Inps.
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L’adesione a un fondo pensione integrativo è possibile sia per i lavoratori autonomi, sia per il lavoratori dipendenti e resta sempre assolutamente libera. A differenza del lavoratore dipendente, tuttavia, il lavoratore autonomo che decida di aprire un fondo pensionistico integrativo può godere di riscatti e anticipazioni a determinate condizioni, come le spese sanitarie, la prima casa o “altre esigenze”.
Come funziona il fondo pensione integrativo: fondi aperti, chiusi e tassazione.
Questa forma di investimento integrativa può essere aperta o chiusa: nel primo caso ha origine da un accordo tra il richiedente e le compagnie assicurative, le banche o in generale tutti gli operatori finanziari abilitati legalmente a compiere operazioni di questo tipo. Nel caso di fondi pensione integrativi chiusi, invece, l’accordo avviene tra il lavoratore e gli organi promossi dai sindacati e governati dal principio della democrazia rappresentativa.
La pensione integrativa data da un fondo, a differenza del fondo pensione tradizionale, prevede norme di gestione e tassazione speciali: il lavoratore, specificamente, versa se vuole oltre al TFR anche un contributo a proprio carico che sarà tassato del 15% durante la prestazione finale. Tuttavia la percentuale della suddetta ritenuta può diminuire, senza mai scendere oltre il 9%, dello 0,3% dopo quattordici anni dall’apertura del fondo pensione integrativo.
Per quanto in Italia l’attivazione di un fondo pensione integrativo sia un sistema relativamente nuovo di gestione dei risparmi che, proprio in virtù della sua giovinezza, può generare confusione, è bene dire che all’estero è ormai da anni consolidato e considerato un’ottima fonte di tutela economica per il futuro. Ma in conclusione è necessario dire che la migliore pensione integrativa non esiste: ciò che esiste è il fondo più adatto alle tue esigenze.
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