Trasferire Fondo Pensione: Come fare e Quanto costa
Capiamo la normativa italiana per evitare incidenti gravosi e assicurarci un trasferimento del fondo pensione sicuro.
Dal 2015 vi è stato un vero e proprio boom di aperture di fondi pensionistici integrativi o di trasferimenti da un fondo pensione a un altro, in apparenza più vantaggioso. Il motivo è semplice e, a tratti per quanto preoccupante, abbastanza scontato: per colmare il gap previdenziale e assicurarsi un reddito perlomeno pari a quello percepito durante l’attività lavorativa, i futuri pensionati sono disposti a valutare nuovi sistemi di gestione dei risparmi.
Il miglior fondo pensione, tuttavia, non esiste e qualunque trasferimento di fondo pensione non è privo di rischi o incidenti di percorso. Anche la normativa italiana, nonostante la sua rigidità, non è affatto chiara. Partiamo con la definizione di fondo pensione.
Il fondo pensione è una forma di investimento particolare, in grado di trasformare i risparmi in reddito una volta cessata l’attività lavorativa.
Non è, tuttavia, scontato che avvenga. La questione è spinosa e ha visto, anche in Italia, l’aperture di contenziosi importanti. Per trovare il miglior fondo pensione, pertanto, è fondamentale capire di cosa si sta parlando, avere ben chiara la differenza tra fondi aperti e fondi pensionistici chiusi, conoscere la percentuale di tassazione che sarà applicata al momento del riscatto e rispettare le varie fasi di cui anche il miglior fondo pensione consta.
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Un fondo pensione segue queste fasi.
- Fase di contribuzione, che prevede il versamento al fondo e l’accredito sulle posizioni individuali di ciascun aderente.
- Fase di gestione durante la quale, a seconda della tipologia di fondo scelta, vengono investiti i contributi e gli interessi maturati durante gli anni lavorativi.
- Fase di capitalizzazione individuale in cui il lavoratore che aderisce al fondo può godere di un proprio conto personale, distinto da quello degli altri lavoratori.
- Fase di erogazione durante la quale, saranno pagate le prestazioni secondo tre possibili modalità: con la sola pensione, sotto forma di solo capitale, con un mix di pensione + capitale.
Le prestazioni finali saranno il risultato di quanto versato e maturato negli anni dal lavoratore.
Come fare a trasferire un fondo pensione
Il fondo pensione è trasferibile non prima di due anni dalla sottoscrizione di un prodotto di previdenza complementare. Dopo questo lasso di tempo è possibile scegliere di trasferire la somma accumulata su un altro prodotto pensionistico mantenendo inalterata l’anzianità che è stata maturata nel frattempo.
Se invece, per qualsivoglia motivo, vengono a mancare improvvisamente i prerequisiti per aderire a un fondo (come ad esempio potrebbe succedere nei casi di adesioni collettive, qualora si smettesse di lavorare), sarà possibile optare per il trasferimento anche prima del periodo di due anni.
Veniamo adesso ai requisiti fondamentali per trasferire il fondo pensione verso un altro prodotto:
- Il trasferimento può avvenire solo qualora il fondo pensione prescelto sia un prodotto un prodotto previdenziale riconosciuto come conforme al decreto legislativo 252/05 e sue modificazioni successive;
- Il trasferimento può avvenire soltanto qualora si sia già aderito al nuovo prodotto previdenziale. Infatti è possibile trasferire quanto accumulato soltanto verso prodotti riconosciuti come previdenziali, conformi al decreto legislativo 252/05 e modificazioni successive.
Il processo di trasferimento: come funziona e cosa fare
Il processo di trasferimento prevede alcune caratteristiche fondamentali:
- L’anzianità contributiva verrà mantenuta;
- Il trasferimento è caratterizzato da esenzione fiscale.
Per procedere al trasferimento sarà necessario compilare due documenti principali: l’autorizzazione a procedere da parte della parte cessionaria e una richiesta formale di trasferimento che dovrà essere sottoscritta dall’aderente.
Ogni fondo pensione è tenuto a rendere disponibile un modulo di richiesta del trasferimento a patto che la richiesta venga fatta soltanto dall’aderente a cui appartenga la posizione, che questo si identifichi con i propri dati personali, la firma e i propri documenti e che siano note le posizioni di partenza e quella di destinazione.
Tempi e costi
Secondo la normativa il trasferimento deve essere portato a termine entro 6 mesi dalla ricezione, da parte del fondo cessionario, della richiesta di trasferimento da parte dell’aderente.
I costi dipendono invece dai regolamenti dei fondi cessionari: possono anche essere nulli. Ogni fondo è tenuto a esplicitare ogni eventuale costo sul proprio sito web.
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